Chi, a Palermo, non ha mai fatto colazione con la lunetta?

Estratto di pura bontà racchiuso in uno scrigno di pasta sfoglia a forma di mezzaluna, che sia ripiena di pere e noci, crema al cioccolato, al latte o al pistacchio, il risultato sarà sempre lo stesso: da leccarsi i baffi. Merito del genio di che, dal 1964, alimenta i dolci sogni dei suoi concittadini.

Dopo gli inizi con la prima attività di Viale del Fante, ceduta poi al fratello, Giovanni si trasferisce in Via Cesareo che, col tempo, diventa la sede storica della Pasticceria Matranga. Depositario naturale di un’arte tramandatagli dal bisnonno, nel giro di pochi anni Giovanni viene riconosciuto come uno dei migliori pasticceri del capoluogo siciliano, grazie a quella conoscenza della tradizione che, proprio poiché profonda, non teme di rimodellare attraverso il proprio talento: dalle icone dell’isola come la cassata e il cannolo alla torta Savoia dalle lontane origini svizzere, con un salto nel salato con le dorate arancine, tra le più buone della città.

Dopo la recente apertura di un secondo punto vendita in Via Sciuti, curato direttamente da Giovanni con l’aiuto moglie, oggi la direzione della storica pasticceria di Via Cesareo è passata nelle mani della figlia Claudia, che, seguendo l’esempio del padre e coadiuvata dal marito Umberto, architetto dell’azienda, non ha avuto paura di innovare: anche sala da tè, cioccolateria e bistrot, la Pasticceria Matranga, grazie alla visione di Claudia e alla sua attenzione per i dettagli, offre oggi contaminazioni moderne dai sapori d’oltreconfine, pur senza dimenticare le proprie origini.

È infatti il celebre panettone artigianale senza conservanti, realizzato con un ceppo lievitativo di oltre 150 anni, a essere stato scelto in abbinamento al Ra’is, fondendo in un patto di gusto due antiche, sublimi tradizioni.