Due nuove etichette e un nuovo vino della Doc di Monreale: sono i prodotti dell’azienda Baglio di Pianetto pronti ad andare sul mercato per consolidare la crescita. Un nuovo punto di partenza per questa azienda fondata oltre vent’anni fa in Sicilia da Paolo Marzotto, che la volle a Santa Cristina Gela, nel palermitano, in un pezzo di Sicilia che per le sue caratteristiche «sembra quasi Svizzera»: qui, a 650 metri sul livello del mare vi è il cuore dell’azienda e vi si trovano 88 ettari di terreno mentre altri 70 ettari si trovano in contrada Baroni nel territorio di Pachino (Siracusa), la tenuta vicino Noto a pochi chilometri dal mare acquistata successivamente.

In totale la produzione annua è assestata oggi a 5550mila bottiglie. La svolta, per l’azienda della famiglia Marzotto, risale al 2015 con l’arrivo come amministratore delegato di di Renato De Bartoli: da allora la crescita è stata del 60% con interventi soprattutto sulla riorganizzazione della rete vendita dell’Italia che – esclusa la Sicilia – pesa per il 40% del fatturato complessivo.

«In un anno dal mio arrivo abbiamo quasi raddoppiato il fatturato – dice l’amministratore delegato -. Strategica è stata la scelta di uscire dalla distribuzione affidata a una sola agenzia, investendo su una propria rete vendita sul territorio». La riorganizzazione ha portato, dopo anni, il fatturato a oltre tre milioni nel 2017. I dati di quest’anno sono una conferma delle grandi potenzialità di questa piccola ma dinamica azienda: si
prevede di chiudere il 2018 con una crescita di fatturato del 20 per cento. Tra le novità del 2018 l’inserimento di alcune etichette nella catena di Signorvino e l’accordo con Feltrinelli per la vendita dei vini Baglio di Pianetto nei punti ristoro Antica Focacceria San Francesco negli aeroporti. La Sicilia e Palermo in particolare danno tanto a Baglio di Pianetto con una crescita quest’anno del 30% nella ristorazione e un raddoppio del fatturato solo dalle vendite complessive nell’isola.

«Si tratta – dice De Bartoli – di un risultato davvero significativo che ha una forte ragione d’essere nelle numerose iniziative che Baglio di Pianetto ha realizzato sulla città: da una mappa personalizzata in cui sono segnalati, tra musei chiese e monumenti, ristoranti, enoteche e pub dove trovare i vini di Baglio di Pianetto alle video ricette realizzate in 10 ristoranti della città. Un attenzione verso una realtà, quella della ristorazione, che sta crescendo per qualità e assortimento dei vini e che oggi attrae tanti turisti che vogliono scoprire la cucina siciliana e il vino che si produce nell’isola».

In cantiere l’azienda ha la produzione di due nuovi vini cui è stato dato il nome di Viafrancia: si tratta di vini riserva derivanti dalla vendemmia 2014 per il rosso e dalla vendemmia 2016 per il bianco.
L’impronta è prettamente francese sia per le varietà (il Merlot per il rosso e il Viognier per il bianco) che per le interazioni suolo vitigno che la Tenuta di Pianetto a Santa Cristina Gela riesce ad assicurare.

Altra novità riguarda i vini prodotti nella Tenuta Baroni vicino Noto con un lavoro grafico sulle etichette che recupera ed esalta l’identità dei vini, il nome e la visibilità dell’etichetta. Il Nero d’Avola più importante di Baglio di Pianetto (il Cembali), il Moscato Ra’is Essenza e il Syraco ottenuto da uve Syrah, puntano a trovare così un nuovo respiro anche di natura commerciale.

Li vedremo tutti al Vinitaly 2019, insieme al primo vino di Baglio di Pianetto della DOC di Monreale, un bianco di Inzolia in purezza con cui l’azienda della famiglia Marzotto intende valorizzare questa denominazione. «Siamo moderatamente soddisfatti ma resta ancora tanto da fare – dice Renato De Bartoli – per consolidare i risultati e costruire una crescita duratura. Abbiamo gettato delle basi importanti, confermando una centralità strategica sulla Sicilia e sull’Italia.
Sull’export siamo in una fase riorganizzativa. E’ ripartito il mercato USA con numeri interessanti, bene il Giappone ed alcuni paesi del Sud est asiatico, come Corea del Sud e si sono aperti nuovi mercati, in Europa dell’Est e in centro Europa».